(o
Sangèmini). Centro in
provincia di Terni, 13 km a Nord-Ovest del capoluogo; è situato a 337 m
s/m., alla destra del fiume Nera. Agricoltura (cereali, grano, mais, foraggi).
Sorgenti idro-minerali (acqua bicarbonato-alcalina) con annesso stabilimento per
cura. 4.369 ab. CAP 05029. • St. - Sorta sui ruderi dell'antica
Casuentinum, distrutta nell'881 dai Saraceni, per la sua posizione
dominante le terre degli Arnolfi, al confine delle Repubbliche di Amelia, Narni
e Terni,
S.G. fu contesa tra gli Stati vicini, e specialmente fra il
comune di Todi e la Santa Sede. Fu definitivamente annessa ai territori della
Chiesa dal cardinale Albornoz, che riconobbe alla popolazione locale una certa
libertà di governo. Clemente XI ne fece un principato per la famiglia dei
Santacroce-Publicola. • Arte - Notevoli fra i monumenti la chiesa di San
Francesco, dei secc. XIV-XV, eretta in stile ogivale; la chiesa di San Giovanni,
con facciata romanica del 1199; il palazzo del comune, dei secc. XII-XIII; la
chiesa di San Nicola, il cui portale originale è conservato al
Metropolitan Museum di New York.